Gli abiti “manifesto” di Chiara Ferragni: “Essere una donna non è un limite”
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Gli abiti “manifesto” di Chiara Ferragni: “Essere una donna non è un limite”

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di D.R. – Chiara Ferragni si prende anche il palco di Sanremo. Lei che non è un’attrice, che non è una cantante. Come fa su Instagram ogni giorno, ha deciso di portare sul palco dell’Ariston la sua vita. Fatta di sorrisi, quotidianità, insicurezze e progetti che porta avanti grazie alle sue note capacità di influencer prima e imprenditrice digitale oggi. E’ stata definita da Forbes “l’influencer di moda più potente di tutto il mondo”. Ha fondato nel 2009 il suo blog, trasformatosi in un impero. E oggi, tutto quello che “tocca”, diventa “oro”.

Già dalle sue stories prima del debutto, ha lasciato percepire ai suoi numerosi followers un po’ di tremarella. Per nulla nascosta anche sul palco dell’Ariston. La voce a volte stridula. Gli occhi a volte lucidi. Lei sapeva che, a Sanremo, la sua forza sarebbe stata proprio questa: mostrarsi per quello che è. Con i suoi messaggi forti, con i suoi abiti “manifesto”, con gli stereotipi contro cui si è sempre battuta. Anche quando legge una lettera a se stessa piccola, che non “tocca” i telespettatori. Perché di lei, si conosce quasi tutto. Quel quasi, sicuramente, nasconde un mondo interiore. Ma le sue parole, lette con la voce strozzata, non arrivano. Invece, i suoi abiti sì. Siamo lontani anni luce dalla farfallina di Belen. Il ricordo trash.

Gli abiti di Chiara Ferragni, firmati Dior, “manifestano” la voglia di farsi portavoce di un cambiamento. Debuttando di schiena, e indossando una stola bianca con la scritta “Pensati libera”. E poi con un vestito trasparente che sembra far vedere anche il seno. “Non sono nuda, questo è un disegno del mio corpo”, spiega Ferragni. E’ il suo “vestito senza vergogna”.

“Essere una donna non è un limite – ha aggiunto Chiara- gridatelo a chiunque e lottate insieme ogni giorno per cambiare le cose. Io ci sto provando, anche in questo momento”. Una lettera contro gli haters e contro il “sessismo che purtroppo si sta normalizzando”. “Non sminuirti mai di fronte a nessuno”, è l’appello.

Ecco arrivare il Terzo messaggio. “E’ l’abito contro l’odio”. Ancora un cambio di abito, è l’ultimo e si intitola La gabbia. “Liberare le nuove generazioni dagli stereotipi di genere nei quali spesso le donne si sentono ingabbiate”, è il messaggio della influencer, coconduttrice della prima serata del Festival di Sanremo.

Immagini che, tra critiche e sapientoni, arrivano. A testimoniare il suo impegno, sul palco con lei quattro donne in abiti maschili che, ogni giorno, aiutano le altre donne ad essere forti. Anna Agosta, Antonella Veltri, Ambra Ghezzi e Cristina Frasca sul palco dell’Ariston di Sanremo hanno portato la voce dei Centri Antiviolenza della rete D.i.Re Donne in Rete. 

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