0 0
Read Time:1 Minute, 9 Second

Il Museo Nivola, Orani (NU), è lieto di presentare la prima grande retrospettiva dell’artista surrealista Bona de Mandiargues (Roma 1926 – Parigi 2000).

Il 16 settembre inaugurazione della mostra intitolata Rifare il mondo.

Artista e scrittrice, la sua singolare vicenda – mai in precedenza ricostruita – ne fa, insieme a figure come Leonora Carrington, Meret Oppenheim, Dorothea Tanning, Dora Maar o Remedios Varo, una delle protagoniste del panorama di un surrealismo “al femminile” oggi finalmente al centro dell’attenzione di critica e pubblico.

La sua opera scaturisce da una ricerca di sé che trova nei temi della metamorfosi, del totemismo animale e del fantastico i mezzi per esprimere un’identità divisa e frammentata.

“La mia ricerca è alchemica – affermava l’artista – voglio fare dell’oro a partire dagli escrementi. (…) Rifaccio il mondo: là sono altrove, vedo le cose da più lontano.”

Donna affascinante, molto ammirata e generatrice di travolgenti passioni, Bona rifiuta esplicitamente i ruoli di donna-musa e donna-bambina, prevalenti nell’ambito del Surrealismo. Si identifica invece, almeno a partire dagli anni settanta, con la lumaca, animale ermafrodita e figura ambivalente, al tempo stesso amichevole (si pensi alla fata turchina di Pinocchio) e ripugnante, incarnazione dell’informe surrealista. Per l’artista, la lumaca è simbolo dell’androgino, di fragilità e forza, e del continuo arrovellarsi della sua mente inquieta.

1991 Bona de Mandiargues La donna montagna ph. Andrea Mignogna

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %